Graffiti, Società raffinata ed elitaria, che opera dal 2003 grazie alla passione, all’impegno e alla dedizione di Selvaggia Bordi, fin dalla sua costituzione si è proposta e si propone oggi, al di là dei fini commerciali, di farsi intermediaria della conoscenza di preziosi esemplari del patrimonio miniato, gelosamente conservato nelle più prestigiose biblioteche italiane e straniere, normalmente accessibile a pochi accreditati specialisti.
Il fine nobile di Graffiti è quello di superare le barriere che separano quell’inestimabile patrimonio rinchiuso negli scaffali delle biblioteche storiche rendendo nota, in prima istanza, l’esistenza dello stesso e, di conseguenza, la sconvolgente bellezza di quell’espressione artistica, parallela alla pittura, che è la miniatura e che Dante Alighieri denominava “l’arte ch’alluminar chiamata è in Parisi”, per dare risalto al minio, ai colori, all’oro e all’argento di cui gli artisti, con un lavoro certosino, facevano uso per ornare i fogli pergamenacei dei manoscritti, sacri, liturgici o di argomento profano, unica forma di “libro” prima dell’avvento della stampa a metà del secolo XV.
Quell’arte impegnativa veniva considerata ed evidenziata, nel secolo XIV, dal priore Pietro, che nel suo trattato sull’ “Ars illuminandi” la definiva “faticosa…che fa spezzare il petto e i fianchi”.
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